Ecco come un semplice elemento può mandare in crisi il mondo intero del fitness e non solo! Ed ecco come lo stesso elemento è causa di errori/orrori nell’ alimentazione di chi non ha capito bene la funzione dei carboidrati e di chi, in preda al panico, li elimina dalla propria dieta facendo danni non indifferenti al proprio metabolismo che cala a picco.
Chiariamo da subito il ruolo dei Carboidrati nel nostro metabolismo, in condizioni fisiologiche (ossia in assenza di diabete o altre patologie metaboliche): possono fungere da deposito (all’interno di muscoli e fegato sottoforma di Glicogeno) e da immediato substrato energetico (per sangue, cervello e muscoli sottoforma di Glucosio).
Se sangue, cervello e muscoli non richiedono ulteriore Glucosio da utilizzare, i carboidrati in circolo (attraverso processi detti di Glicogenosintesi) verranno depositati all’interno delle cellule muscolari ed epatiche. A questo punto non vi è più spazio per ulteriore quantitativo di carboidrati. Ma il nostro organismo che è una macchina perfetta, per evitare condizioni dannose da iperglicemia (complicanza che invece avviene in soggetti diabetici), trasformerà tutto il carboidrato in eccesso in ?, generalmente accumulato come grasso nella regione addominale.
Dunque torniamo alla nostra domanda: i carboidrati fanno ingrassare sì o no? ….ancora una volta la risposta non può esserci. Quindi cambiamo domanda: Utilizzerò i carboidrati che ho intenzione di ingerire? Anzi, facciamo una serie domande:
– faccio un tipo di lavoro o di studio per i quali ho bisogno di glucosio a livello cerebrale? O un tipo di lavoro che sia anche abbastanza movimentato dal punto di vista fisico?
– faccio un tipo di attività fisica (palestra o nuoto o corsa o altri sport) per almeno 2-4 volte a settimana che mi permetta sia di bruciare glucosio e sia di svuotare i depositi di glicogeno?
– faccio movimento durante il giorno per spostarmi da un posto all’altro?
Sperando almeno in 2 di queste 3 domande possiamo rispecchiare la nostra realtà, avremo la risposta alla domanda iniziale!
Non è finita qui. Distinguiamo i carboidrati in due tipologie : semplici (nelle tabelle dei valori nutrizionali potete trovarli sotto la voce “di cui zuccheri”) e complessi (che troverete con la sola voce: Carboidrati). I carboidrati semplici una volta ingeriti hanno bisogno di essere utilizzati tra i 15 e i 90 minuti. Quelli complessi (parliamo di pasta, pane, riso, cereali etc) avranno un rilascio più o meno lento (dai 60’ alle 4-5 ore) a seconda del loro contenuto di fibre (riscontrabile nella tabella nutrizionale).
Passato il “periodo” di carboidrati in circolo, questi, se non utilizzati, andranno a depositarsi dapprima nel fegato e poi nei muscoli. E’ importante in questo caso avere una buona muscolatura in modo da accogliere quanti più carboidrati possibile ed evitare che questi vadano al deposito di grasso addominale (o anche cosce, fianchi etc..).
Quindi per la regolazione dei carboidrati nel nostro piano alimentare dovremmo basarci su:
- Scelta dei carboidrati da ingerire: quelli complessi ci danno più tempo a disposizione per utilizzarli mentre quelli semplici sono perfetti per un utilizzo immediato;
- Tempistica: scegliere quando è meglio ingerire i carboidrati: durante il giorno sicuramente vi è un utilizzo maggiore, ma in caso ci si sia svuotati particolarmente a livello muscolare (in caso di attività fisica a medio – alta intensità) sarà buono rifornire i depositi di glicogeno anche di sera.
- Tipo di attività fisica e/o lavorative: vi è una proporzione diretta tra battiti cardiaci e consumo di carboidrati, quindi se la nostra attività è a ritmi cardiaci elevati, avremo un maggiore consumo glucidico, diversamente se, viviamo un tipo di vita particolarmente sedentaria (opzione molto deleteria sotto molti punti di vista) e quindi con ritmi del cuore spesso blandi, la richiesta glucidica del nostro organismo sarà minima.
Carboidrati sì o no? Decisamente sì, cosi come deve essere “sì” anche il nostro muoverci e il nostro essere attivi perché ricorda… YOU ARE FITNESS!!!
